La malattia Domande comuni Chi può redigere il certificato di malattia, solo il medico
di base o anche un
Un
medico convenzionato con il SSN attraverso la ASL.
Entro
quanti giorni devo far pervenire il certificato alla mia azienda? Nel caso di
spedizione postale è valido
il giorno di ricevimento o il giorno d’invio?
Il certificato deve pervenire
all’azienda entro il terzo giorno lavorativo (domeniche
e festivi esclusi) e, in caso di spedizione, fa testo la data del
timbro postale. Altro
dovere del dipendente è quello di avvisare prima possibile
e telefonicamente il
proprio reparto onde poter predisporne la sostituzione.
A
chi devo far pervenire il certificato di malattia, alla mia azienda
pubblica o ad
altro ente? Sono obbligato a far conoscere la mia diagnosi clinica? L’azienda
può obbligarmi a
farlo?
Nel caso di dipendenti pubblici, è
sufficiente consegnare il certificato all’azienda.
L’onere della malattia è anticipato
dalle aziende che poi si rivalgono sull’IMPS
nazionale. La seconda copia,
dove compare la diagnosi, può essere custodita dal
dipendente stesso.
I
giorni di degenza in ospedale vengono calcolati nei giorni di malattia? Se
in un mese di 30
gg., 10 li trascorro in ospedale, vanno contati solo 20 gg. di malattia
specificando quali, tipo dal 1 al 10 e dal 20 al 30 se dal 10 al 20 sono stato in
ospedale? I
giorni di degenza sono giustificati dall’ospedale dove si e’
ricoverati tramite un
certificato di ricovero ( all’inizio e alla fine dello stesso )
rilasciato dal reparto di
degenza (certificazione
da recapitare al datore di lavoro) . Le giornate che non
rientrano nel ricovero ospedaliero sono invece giustificate dal
medico di base
attraverso il certificato di malattia. Ai fini del computo
dell’assenza dal lavoro per
malattia, al conto si sommano comunque le giornate trascorse in
ospedale. In quali casi è
possibile spostarsi dal proprio domicilio anche nell’orario canonico
del controllo? Se mi reco dal medico proprio in quell’orario,
egli è obbligato a
rilasciarmi una dichiarazione liberatoria? Nel caso il controllo non mi abbia
trovato a casa, debbo spedire
tale liberatoria dove? Il dipendente assente per malattia, pur in presenza di espressa autorizzazione del medico
curante ad uscire, è tenuto a farsi trovare nel
domicilio comunicato all’amministrazione,
in ciascun giorno, anche se domenicale o festivo, dalle ore 10 alle ore
12 e dalle ore 17 alle ore 19. Nel caso l’ambulatorio medico coincida con gli
orari delle visite fiscali, il medico è tenuto a rilasciare
certificazione dell’orario in
cui si è svolta la visita medica. Nel caso il dipendente non venga
trovato al
domicilio, gli viene lasciato un avviso di giustificazione
dell’assenza dal proprio
domicilio. La giustificazione va inviata all’ASL di appartenenza.
E’ possibile
durante la malattia cambiare il proprio domicilio? A chi devo comunicare
questo cambiamento, all’azienda, all’ASL? Ed entro quanto tempo o
addirittura prima del mio effettivo trasferimento? Posso trasferirmi solo da una casa
privata ad un'altra o anche presso un luogo pubblico? Potrei
alloggiare in Hotel? Potrei partecipare a corsi d’aggiornamento professionale o
a riunioni (magari religiose)
o a quant’altro in luoghi pubblici tipo biblioteche
pur rimanendo rintracciabile
negli orari specifici? Al
momento della redazione del certificato di malattia, occorre dichiarare il
proprio domicilio durante la malattia. Se non lo si dichiara, la visita
fiscale è eseguita al proprio domicilio (quello che abbiamo fornito
all’azienda). Per domicilio si intende un luogo rintracciabile, con una
via ed un numero civico, anche una stanza d’albergo. E’ possibile
cambiare il domicilio, sempre avvisando preventivamente sia l’ASL che la
propria Azienda. Non vi sono limitazioni per quanto riguarda le
occupazioni dell’assistito al di fuori dell’obbligo della visita
fiscale, sempre che non ritardino la guarigione ed il recupero. Quali sono le sanzioni nel caso in cui il medico fiscale non
mi trovi in casa? Se
non vengono accolte le giustificazioni all’assenza dal domicilio al
momento della visita fiscale, il dipendente incorre nelle sanzioni di cui
all’art. 13 del codice disciplinare così come modificato dal CCNL
19/04/04 che prevedono fino ad un massimo di 10 gg. senza stipendio. Qual è il compito del medico fiscale? Solo di accertare la
presenza in casa? Può anche visitare il paziente? Può anche revocare,
accorciare o addirittura prolungare il periodo di malattia prescritto in precedenza dal
mio medico? Può obbligarmi ad eseguire test diagnostici per controllare
il mio stato di salute? Le sue decisioni sono irrevocabili ed insindacabili? Il medico fiscale deve
accertare la presenza in casa dell’assistito, ma può anche visitarlo e
verificare che si stia curando. Non è sua competenza l’indicazione di
test diagnostici. Può decidere di far riprendere il lavoro nel caso ne
accerti la guarigione. Non può prolungarne il periodo in quanto spetta al
medico di base. Le sue decisioni sono insindacabili ed il dipendente è
tenuto ad eseguirle. Ciò non toglie la possibilità del
dipendente di recarsi di nuovo dal proprio medico di base per chieder di
far proseguire la convalescenza. Quanti giorni di malattia posso utilizzare in un anno? E’
vero che devo rientrare per forza e lavorare un giorno dopo sei mesi
continuativi di malattia prima di mandarne altri sei pena il licenziamento? Quant’è
la retribuzione in caso di malattia? Le ferie vengono maturate anche se sono in
malattia? La malattia copre l’intera giornata cioè 24 ore? Il
contratto pone il limite di 180 gg. di malattia entro i tre anni,
considerando l’ultimo periodo di assenza dal lavoro, oltre il quale si
potrebbe essere licenziati. Il
dipendente ha la facoltà di chiedere all’azienda di procrastinare il
termine per ulteriori 180 giorni. I primi 9 mesi sono pagati al 100%. I
successivi 3 mesi al 90%. I restanti 6 mesi al 50%. Gli ulteriori 18 mesi concessi dall’azienda non sono retribuiti. La
malattia non fa decadere il diritto alla maturazione delle ferie. Se
durante le ferie ci si ammala, le ferie si interrompono venendo sostituite
dalla malattia. La malattia non è altro che il risarcimento di una
giornata lavorativa pur non avendola lavorata. Per averne diritto, il
dipendente deve poter essere rintracciato nei due periodi canonici. Il medico fiscale viene a controllare solo su richiesta della
ditta secondo criteri e schemi specifici o assolutamente in modo imprevedibile? L’intervento del medico fiscale è imprevedibile proprio perché funge da deterrente ad abusi di tale istituto. Il suo intervento può essere richiesto dal datore di lavoro come invece essere un puro caso, estratto tra i tanti pervenuti in quella giornata all’ASL.
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